Club la Fenice

Gli Artisti della "Fenice"
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Marcella Romano

E' nata a S. Marco (CS ), già da piccolissima vive a Tropea. Insegnante elementare, sotto la sua guida sono passate diverse generazioni. Oggi in pensione e trascorre il suo tempo ad impegnarsi nel sociale. Da più quarant'anni è direttrice artistica del gruppo " Le Chiazzarole di Tropea" da lei fondato riuscendo a diffondere la cultura calabrese in Italia ed in Europa.
E' fondatrice del club "La Fenice". E' stata presidente della Fidapa ( Federazione italiana donne arti, professioni e affari ).
Fra tutti questi impegni trova il tempo a dipingere. La pittura per lei è il momentto più esaltante delle sue giornate quando si immerge nel tripudio dei colori e fa volare la sua mano sulla masonite o sulla tela. Venuta fuori dalla scuola di Albino Lorenzo, da ascolto alla realtà che le sta attorno. A parte la solarità che la contraddistingue nei rapporti umani, è nelle opere pittoriche che Romano lascia leggere tutta la vitalità che ha dentro.
Della sua arte scrisse il critico Piperno. "Il segno personale della pittura della Romano, così diverso nelle espressioni e nelle forme, colte nel mondo che la circonda è però sempre fedele alla sua innata e appassionata ricerca, fatta di riflessioni e intuizioni, filtrate attraverso fasi che l'hanno portata ad un discorso realistico. Le sue straordinarie capacità sono il frutto e la ricchezza dell'immaginazione, essa si ispira a quei momenti che in qualche modo emozionano il suo animo sensibile,che attrvrso la tavolozza riesce a trasmettere".
La giornalista Giovanna Meyer ha invece scritto di lei. " Le sue opere sono fortemente radicate nella terra che la ospita e nell'ambiente in cui vive, con i suoi luminosi paesaggi, le sue marine più segnate che descritte, i volti assorti delle persone care, le nature morte dei colori pastosi. Il suo realismo non denuncia, non è critica sociale, tende invece a valorizzare l'esistente, idealizzandolo".
La giornalista Vittoria Saccà scrisse con le parole di Virgilio. "Marcella Romano appartiene a quella "genus intractabile bellol", ossia a quella "razza indomabile in guerra", che, con forza e coraggio non conosce ostacoli".